mercoledì 16 dicembre 2015

Società Genealogica Italiana (SGI).



 
 
JONGHI LAVARINI
 
Uradel von Naters (m) – Freiherr von Urnavas (mpr)
Nobili Decurioni di Ornavasso - Patrizi Ossolani
 

 
Antica famiglia Walser (tedesco-vallese) della Vall d’Ossola, gli Jonghi Lavarini sono i legittimi discendenti dei nobili carolingi Crussnall primi signori feudali di Ornavasso, poi trasferitisi in Svizzera. Il Capostipite di questa importante Sippe germanica, storicamente presente in tutte le valli del Monte Rosa, è Jocellino I von Urnavas, citato nel 1275 come Visdomino di Naters. Da suo nipote Jocellino II “Jung” (il giovane), discendono appunto gli Jonghi von Urnavas che furono fra i promotori della colonizzazione walser delle Alpi, spingendosi, oltre il passo del Sempione, fino a fondovalle, a Casaleccio, Ornavasso e Migiandone, rivendicando la titolarità su quelle terre.  Nel 1486, il Vescovo di Sion, Iodico von Syllinen, Signore del Vallese e Principe del Sacro Romano Impero, rivendicando il legittimo dominio su quelle terre, nominò, suo Curatore, il Ritter (Cavaliere) Theodorus Jongh, riconoscendolo erede dei primi signori di Ornavasso  (poi trasferitisi nel Vallese) con lo spettante titolo di Freiherr von Urnavas. Già nel 1495, però, il Ducato di Milano ed i Visconti rientrarono definitivamente in possesso della Baronia di Ornavasso, accordandosi con le “locali genti alemanne” (Walser), alle quali venne concessa una larga autonomia.  Da allora i “todeschi Jonghi di Urnavas” sono sempre citati  negli eventi storici della valle. In particolare, nel 1575, Pietro ed Angelino Jonghi, partecipano alla costituzione degli Statuti di Ornavasso in quanto “cardenzari et uomini particolari di detto luoco”.  Nel 1605, gli Jungen Urnavas sono citati nel “Wappenbuch des Heligen Romischen Reichs” (registro degli stemmi del Sacro Romano Impero). Nel corso dei secoli possedettero molte terre agricole, pascoli, boschi, cave di marmo e palazzi signorili (ancora esistenti come quelli di Ornavasso, Vogogna e Piedimulera), imparentandosi con le più importanti famiglie del Verbano-Cusio-Ossola. Dal 1738 gli Jonghi furono sempre presenti nel Consiglio Generale dell’Ossola come Patriziato Aggregato. Nel 1900, S.M. Re Umberto I concesse al Nob.Cav.Ing. Cesare Jonghi di aggiungere al proprio cognome ed al proprio stemma anche quelli materni dei nobili Lavarini (famiglia di remota origine veneta, di medici ed impresari, decurioni e sindaci, citata fin dal 1575).
 
Stemma: Destra di bianco, pianta verde in campo con forti radici attorniate da due lettere “J” d’oro. Sinistra d’azzurro, tagliato da sbarra d’oro, in alto a dx tre soli d’oro, in basso a sx giglio d’oro Motto: “OTIUM CUM DIGNITATE”.
 
(appunti genealogici)
 
Jocellino I von Urnavas sp Matilde d’Aoste
Visdomino di Naters 1275-1285
 
Guido von Urnavas
Visdomino di Naters 1285-1300
 
Jocellino II von Urnavas
Visdomino di Naters 1300-1345               
 
Agnese von Urnavas sp Rudolf von Raron
 
Nicolino von Urnavas (1345)
 
Jocellino III “Joung” von Urnavas (1389)
 
Nicolaus Jonghi von Urnavas (1426)
 
Theodorus Jongh von Ornafas
Barone di Ornavasso (1486-1495)
 
Nicolao Jonghi von Urnavas
Reggente della Rocca di Vogogna (1515)
 
Pietro ed Angelino Jonghi
Decurioni ad Ornavasso (1575)
 
Cristofaro Jonghi
Sp. Nob. Maria De Rodis dei Signori di Baceno
Curatore della Madonna del Bosco (1617)
 
Jocelmo Jenghi Freiherr von Urnavas (1728-1789)
Ufficiale dell’Esercito Imperiale di Carlo VI
 
Jonghi nel Consiglio Generale dell’Ossola (1738)
 
Jonghi curatori dei Principi Borromeo (1782-1812)
 
Barone Teodoro Jocellino Jonghi von Urnavas (1760-1836)
Sp. Nob. Giuseppina Testoni
 
Barone Nicolao Jonghi di Urnavas (1782-1856)
Ufficiale dell’Esercito Imperiale Napoleonico
Sp. Nob. Angela Maria Pirona dei Conti di San Martino
 
Nob.Cav. Giovanni Generoso Bartolomeo Jonghi (1821-1893)
Capitano del Regio Esercito Sabaudo
Sp. Nob. Maria Caterina Virginia Lavarini
 
Nob.Comm. Ing. Cesare Jonghi Lavarini (1864-1934)
Sp. Edmea Niccolini
 
S.E. Nob.Cav.Gr.Cr.  Ing. Edmondo Luigi Jonghi Lavarini (1904-1987) Luogotenente d’Onore a vita, con Palma d’Oro e titolo personale di Conte Palatino, dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme del Nord Italia.
Sp. Nob. Dama Ester Boni Spadaccini
 
Nob.Comm.Dott. Cesare Giovanni Jonghi Lavarini (1939)
Sp. N.D. Dama Dott. Alda Ganassini dei Conti di Camerati
 
 
 
 
 
Libro d'Oro della Nobiltà Mediterranea
         (Presidente: il XIII duca di San Donato, dott. don Marco, marchese Lupis Macedonio Palermo dei principi di Santa Margherita)

lunedì 14 dicembre 2015

Rassegna Stampa - Lettera 43

Ordine di Malta, il suo potere tra soldi e diplomazia

Banchieri come Bini Smaghi. Ambasciatori. Politici. Antiche famiglie nobiliari. Cosa c'è dietro l'Ordine di Malta. Che difende il papa. E rispunta con Vatileaks.

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Il papa con l'Ordine di Malta.
Il papa con l'Ordine di Malta.
 
Ci sono dentro presidenti di Stato, ambasciatori, diplomatici di vario tipo.
Imprenditori di spessore, politici, banchieri come Lorenzo Bini Smaghi.
I marchesi Cordero di Montezemolo e Visconti di Modrone, oppure famiglie principesche come i Ruffo di Calabria, i napoletani Caracciolo di Melissano, i romani Barberini e Colonna, i siciliani Notarbartolo di Furnari, Paternò di Montecupo e Imperiali di Francavilla.
Non è una parata del club Bilderberg o un un club esclusivo per nobili: i nomi citati fanno tutti parte dell'Ordine di Malta.
FU FONDATO NEL 1048. O meglio, del Sovrano ordine militare ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, Rodi e Malta (questa la definizione completa), fondato durante le crociate, nel 1048, tra le più antiche e prestigiose istituzioni cavalleresche e nobiliari cristiane.
Riconosciuto ufficialmente non solo dalla Chiesa cattolica, ma a livello internazionale da praticamente tutti gli Stati.
RISPUNTA CON GLI SCANDALI. È un mondo spesso poco raccontato sui quotidiani, che compare nei momenti in cui nel Vaticano iniziano guerre interne, con gli uni e gli altri ordini che orbitano intorno alla Santa sede che si rinfacciano di aver spinto per l'uno o per l'altro papa.
Nei giorni di Vatileaks 2, tra corvi e streghe, continua nell'opera di mediazione.

Quasi 2 milioni di soci, è membro osservatore Onu

La sala del Consiglio dell'Ordine di Malta.
(© Imagoeconomica) La sala del Consiglio dell'Ordine di Malta.
Del resto l'Ordine conta. E molto.
Negli ultimi anni alcuni dicono di meno, perché a prendere in mano le redini sarebbe stato il sacro ordine di Colombo, di matrice statunitense, organizzazione cattolica di servizio fraterno con quasi 2 milioni di soci all'attivo.
Ma non bisogna dimenticare che l'Ordine di Malta prima del 1994 veniva considerato uno Stato sovrano, adesso è membro osservatore delle Nazioni unite.
CORPO DIPLOMATICO. E proprio nei giorni di tensione internazionale dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre viene spesso coinvolto sul fronte diplomatico.
Del resto lo Smom (acrononimo) ha un suo corpo diplomatico, con tanto di passaporto, e tutti gli ambasciatori presso la Santa sede lo sono anche presso l'Ordine di Malta.
UN PICCOLO ESERCITO. La sede romana e maltese dell'ordine gode della extra-territorialità e le altre sedi sono considerate come consolati.
A questo si aggiunge una piccola flotta di auto, aerei, barche: tipo un piccolo esercito in miniatura.
TRADIZIONALE PELLEGRINAGGIO. L'Ordine è ovunque. Anche nel 2015, dal 23 al 25 ottobre, si è svolto il tradizionale pellegrinaggio nazionale al Santuario della Madonna nera di Loreto (Ancona), al quale hanno partecipato oltre 2 mila persone fra assistiti e pellegrini, religiosi, medici e infermieri, accompagnatori, dame e cavalieri, appartenenti alle famiglie della nobiltà italiana.

Nobili decaduti, ma che ancora contano

Papa Francesco riceve Sua altezza eminentissima il principe gran maestro Fra Matthew Festing.
(© GettyImages) Papa Francesco riceve Sua altezza eminentissima il principe gran maestro Fra Matthew Festing.
A Loreto, con Sua altezza eminentissima il principe gran maestro - questo il titolo del capo dell’Ordine - Fra Matthew Festing, un conte cattolico inglese - un frate equiparato a un cardinale di Santa Romana Chiesa - c'erano intere generazioni di aristocratici (nonni, figli e nipoti) provenienti da tutta Italia, dal Tirolo alla Sicilia, che hanno assistito i malati, partecipato alle funzioni religiose e, come sempre, fatto soprattutto pubbliche relazioni e consolidato secolari rapporti di amicizia e alleanza.
C'ERA IL PRINCIPE GIOVANNELLI. C'era pure l’onnipresente principe Alberto Giovannelli (presidente dell'Unione della nobiltà d’Italia, sigla nostalgica monarchica, rimasta fedele a Vittorio Emanuele di Savoia), il duca “borbonico” Ugone Spinelli di Marianella (presidente dell’Associazione storica della nobiltà italiana che cura la pubblicazione della versione originale del mitico Libro d’oro), il nobile patrizio Alberto Cattania (presidente del gruppo giovanile di quello che rimane del vecchio Corpo della nobiltà italiana, voluto dall’ultimo re d’Italia, Umberto II) e il “barone nero” Roberto Jonghi Lavarini (promotore di Aristocrazia europea, una associazione culturale internazionale, nettamente tradizionalista e reazionaria, legata alle famiglie imperiali degli Asburgo d’Austria e dei Romanof di Russia).

Da sempre l'Ordine difende il papa

Il vessillo dell'Ordine di Malta.
(© Imagoeconomica) Il vessillo dell'Ordine di Malta.
Ma, nobili a parte, l'Ordine di Malta è sempre stato negli anni un difensore del papa.
Impegnato nel volontariato in ogni parte del mondo, lo scrittore e diplomatico Roger Peyrefitte gli ha dedicato uno dei pochi libri conosciuti, Cavalieri di Malta, nobili cavalieri contro intrighi clericali, dove si racconta come l'Ordine abbia sempre difeso di fondo il Vaticano.
POLEMICA SULLO IOR. Qualche polemica venne fuori all'inizio del 2013, dopo la caduta di Benedetto XVI.
Il 15 febbraio Ratzinger nominò il nuovo presidente dello Ior, il banchiere Ernst von Freyberg, appunto dell’ordine dei Cavalieri di Malta.
MOSSA CHE SPIAZZÒ. Fu una mossa che, spiega Francesco Peloso nel libro La Banca del papa, spiazzò anche il suo segretario di Stato e, in effetti, nelle ore precedenti l’ufficializzazione della nomina, il 14 febbraio, sembrava fosse il banchiere belga Bernard De Corte l’uomo destinato a sostituire Ettore Gotti Tedeschi, dimessosi ormai dal maggio 2012.
SCANDALI E COLPI BASSI. Da otto mesi lo Ior era senza presidente, le lotte intestine non avevano consentito di scegliere un successore in tempi rapidi; la Chiesa stava per restare anche senza papa, dopo aver vissuto una crisi interna fatta di scandali e colpi bassi senza precedenti.
«E Ratzinger, per la prima volta, fece da solo, non ascoltò il suo braccio destro».
Eppure quella mossa consentì una prima ripulitura dello Ior, che non si è ancora compiuta.
Ma l'Ordine difese come sempre il Vaticano.
 

Rassegna Stampa - Affari Italiani

Spritz/ AFFARI ITALIANI Milano
 
La Milano in si ritrova all’asilo. Charity per l’Ordine di Malta

Ci sarà tutta la Milano che conta. Quella dei nobili veri, dell’antica aristocrazia e di parte della migliore borghesia meneghina. Il luogo? Un asilo nido bilingue. Luogo inconsueto ma… SPRITZ, LA RUBRICA DEL BEL MONDO MENEGHINO

 
Ci sarà tutta la Milano che conta. Quella dei nobili veri, dell’antica aristocrazia e di parte della migliore borghesia meneghina. Il luogo? Un asilo nido bilingue. Luogo inconsueto, ma Peekaboo pare proprio che sia diventato un luogo cult per l’utenza: le mamme delle prestigiose scuole cattoliche della zona, il Leone XIII ed il Collegio San Carlo. La titolare è Francesca Panzini (sociologa, laureata all’Università Cattolica di Milano, esperta giocologa, ex insegnante di matematica, con quindici anni di esperienza nella scuola dell’infanzia (il vecchio asilo). Peekaboo è diventato un luogo alla moda, dove vengono organizzate, non solo feste per i bambini, ma anche corsi di informazione e formazione (dalla educazione motoria, alla corretta alimentazione, al primo soccorso), oltre ad arte e teatro, cucina e cucito. Per il prossimo lunedì 30 è prevista anche una iniziativa benefica, un mercatino natalizio, a sostegno sia del Centro per la Cura del Trauma nell’Infanzia e nella Famiglia, che del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, storico sodalizio aristocratico e cavalleresco, coinvolto dalla baronessa Veronica Jonghi Lavarini (una delle mamme che collaborano con Peekaboo).
 
 
 

sabato 12 dicembre 2015

FEDE - TRADIZIONE - SOLIDARIETA'

 
 

 
SANTA CASA di LORETO


 
Giovani Aiutanti volontari del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta (S.M.O.M.)
 

 
 
Beatrice Fiammetta e Ludovica Elisabetta Jonghi Lavarini

 
Al servizio dei Signori Malati

 
Ludovica Jonghi Lavarini con Sua Altezza Eminentissima
il Principe Gran Maestro Fra Matthew Festing


Roberto Jonghi Lavarini con il Principe Alberto Giovannelli
 


 



mercoledì 11 novembre 2015

mercoledì 21 ottobre 2015

Visita degli Asburgo a Milano.



 
 
Articolo pubblicato da AFFARI ITALIANI, primo giornale online italiano:
 
Milano, tre giorni di altezze imperiali.
Gli Asburgo tra cerimonie e galà. Spritz

Mica capita sempre di avere due altezze imperiali sotto la Madonnina. Per tre giorni, poi. All’ombra del Duomo sono arrivati l’Arciduca Ereditario Carlo d’Asburgo Lorena e suo fratello Giorgio. L’occasione? Il bicentenario dell’istituzione del Regno Lombardo Veneto… SPRITZ MILANO, LA RUBRICA DEL BEL MONDO MILANESE

Mica capita sempre di avere due altezze imperiali sotto la Madonnina. Per tre giorni, poi. All’ombra del Duomo sono arrivati l’Arciduca Ereditario Carlo d’Asburgo Lorena e suo fratello Giorgio: il bicentenario dell’istituzione del Regno Lombardo Veneto ha dato l’occasione di una storica visita ufficiale alla citta lombarda, organizzata dal Circolo del Regno Lombardo Veneto e del St-Georg Orden col beneplacito della Imperial Regia Cancelleria della Famiglia Asburgo, che si è articolata in appuntamenti pubblici e privati, in cui gli Arciduchi hanno avuto modo di incontrare non solo esponenti della nobiltà, ma anche autorità civili, religiose e accademiche, e illustri membri della società civile.
 
La visita si è aperta venerdì scorso con una lectio magistralis tenuta dall’arciduca Carlo nell’Università Cattolica di Milano, in cui ha illustrato quali siano gli intendimenti e gli sforzi che ancor oggi -seppur senza avere troni e corone- gli Asburgo stanno profondendo per una vera Europa cristiana e federale, in cui la Mitteleuropa (ossia i popoli e le regioni del vecchio Impero – e fra questi, anche Lombardia e Veneto) deve ritrovare il suo ruolo guida. Nel pomeriggio, visite private in Regione e in Arcivescovado, per concludere con una cena offerta dal conte friulano Giuseppe Rizzani. Il sabato è stato dedicato alle cerimonie del Konventum  del St-Georg Orden: la Serbidiola (l’inno imperiale, musicato da franz Joseph Haydn nel 1797) è risuonata in Piazza Duomo, eseguita dalla Banda Imperial Regia, che segue gli Asburgo nelle loro visite in Europa. Poi, una solenne Messa e l’incontro con un variegato e numeroso pubblico davanti alla Chiesa di San Carlo al Corso, dove chiunque ha potuto conoscere e salutare gli eredi di Cecco Beppe. Alla sera, invece, durante un più esclusivo galà nelle sale di Palazzo Bocconi, più di duecento persone appartenenti all’aristocrazia e provenienti da tutto il vecchio Impero hanno levato i calici alle migliori fortune del Lombardo Veneto e della Casa Imperiale, chiudendo così la parte pubblica di queste prime celebrazioni. Domenica l’Arciduca Georg ha invece incontrato, in stretta cerchia, Soci e Amici del Circolo del Regno Lombardo Veneto, incoraggiandoli a proseguire nell’opera di custodia della tradizione e della storia dell’antico Regno, guardando al futuro per costruire un’Europa migliore. Le celebrazioni proseguiranno poi con l’ormai tradizionale Convegno di Studi Mitteleuropei che il Circolo del Regno Lombardo Veneto, in collaborazione con l’Associazione Culturale Aristocrazia Europea, ha fissato per il prossimo sabato 21 novembre.
 

 
Nelle foto: Le Loro Altezze Reali et Imperiali, i Principi ed Arciduchi d'Austria, il capo famiglia Carlo ed il cadetto Giorgio D'Asburgo Lorena, eredi del Sacro Romano Impero, insieme al Barone Roberto Jonghi Lavarini, al Nobile Diego Martino Zoia (Presidente del Circolo del Regno Lombardo Veneto) ed al Conte Andrea Boezio Bertinotti.


 
 
http://www.aristocrazia.eu/ - https://www.facebook.com/aristocraziaeuropea

venerdì 16 ottobre 2015

Aristocrazia: Nobili e Cavalieri, con la Croce e con la Spada!

 
 
Sono onorato di servire chi ha veramente bisogno, come volontario del più importante Ordine cavalleresco, quello di Malta, ed anche di portare le mie figlie ai pellegrinaggi gerosolimitani a Loreto, momenti di grande intensità e formazione spirituale. E sono orgoglioso di essere cavaliere mauriziano, sia per la mia antica fede monarchica che per lo storico legame del popolo Walser con San Maurizio e con Casa Savoia, in particolare con la Regina Margherita. Faccio parte di svariate associazioni nobiliari e cavalleresche, araldiche e genealogiche, italiane ed europee, e sono certamente grato a tutti coloro che hanno così voluto gratificare la mia militanza in difesa della Tradizione, ma l’aristocrazia è ben altra cosa, più importante e profonda. Oggi, purtroppo, ci sono tanti cavalierati ma pochi cavalieri, tanti titolati ma pochi nobili, nel senso che si stanno perdendo i valori tradizionali di riferimento e gli scopi originari dell’aristocrazia, senza i quali, rimane solo una sterile parodia estetica, pura vanità priva di reale significato, solo medagliette e mantelli. Il vero aristocratico è colui che si impegna per la propria comunità, in maniera disinteressata, aiutando i poveri ed i malati, e difendendo la nostra millenaria civiltà europea e cristiana dai suoi nemici, interni ed esterni. Giusto onorare la Croce, pregando e aiutando deboli e indifesi, ma non dimentichiamoci mai della spada, soprattutto di fronte alla persecuzione dei cristiani nel mondo, al terrorismo islamico ed alla decadenza morale dell’Occidente! Autentici moderni cavalieri, oggi, sono innanzitutto i nobili combattenti delle milizie cristiane orientali che, in Siria ed in Iraq, armate di rosario e mitra, difendono le loro famiglie, i loro villaggi, le loro chiese, la loro e nostra Fede. Al loro fianco anche diversi volontari stranieri (moderni crociati), soprattutto russi e greci ortodossi, ma anche qualche buon cattolico francese ed il piccolo sostegno economico del movimento internazionale dei Fratelli Cristiani. Grazie a Dio, mentre la nostra imbelle Unione Europea (in mano a banchieri usurai e burocrati parassiti, tutti massoni) rimane indifferente davanti al genocidio dei cristiani, contro il sedicente Stato Islamico ISIS, è intervenuto militarmente il rinato impero russo, al quale siamo, sempre più, riconoscenti e politicamente vicini.
"il Barone Nero" Roberto Jonghi Lavarini
Uradel von Crussnall (Nobile discendente dagli antichi signori feudali di Crusinallo), Uradel von Naters (Nobile discendente dagli antichi visdomini di Naters nella Svizzera Vallese), Walser Freiherr von Urnavas (Barone di Ornavasso, in quanto discendete dai Vassalli tedesco-vallesi, curatori del feudo, nominati dal Principato Imperiale Vescovile di Sion nel Vallese), Nobile Decurione di Ornavasso, Patrizio Ossolano, Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Somala, Cavaliere di Gran Croce Ordine dei Santi Contardo e Giuliano (Casa d’Este), Cavaliere di Gran Croce Sovrano Ordine Nobiliare Greco Ortodosso di Santa Sofia (Casa Paleologo), Gran Croce  della Confraternita Monarchica Tradizionalista del Maestrazgo, Cavaliere dell’Ordine di San Giorgio “della Antica Nobiltà del SRI” (SAS Gundakar von Liechtestein), Cavaliere (Classe Unica) dell’Ordine Imperiale del Drago (Ordo Draconis), Grande Ufficiale Ordine Aquila Romana (Famiglia Mussolini), Commendatore con Placca dell’Ordine dell’Aquila d’Epiro (Patriarcato Greco Ortodosso), Commenda di Giustizia della Confraternita di San Giorgio di Rougemount, Commendatore Ordine Imperiale di Sant’Eugenio di Trebisonda (Casa Comneno), Commendatore Ordine Nobiliare dell’Aquila di Prussia (SAIR Friedrich Wilhem von Prussia), Cavaliere di Giustizia Ordine Sacro Imperiale Militare Nemantico Angelico Aurato Costantiniano di San Giorgio sotto la regola di San Basilio (Casa Comneno), Cavaliere di Giustizia Ordine Militare di San Salvatore e di Santa Brigida di Svezia, Cavaliere Antico Ordine delle Corona di Ferro (Principe Boris De Rakewiltz degli Arodij), Cavaliere Ordine Supremo Militare del Tempio di Gerusalemme (Rocco Zingaro di San Ferdinando), Cavaliere Antico  Ordine dei Cavalieri Bianchi  (Principa di Seborga), Cavaliere dell’Ordine di San Carlo Borromeo, Cavaliere di Malta ad Honorem (Reale Arciconfraternita dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista), Guardia d’Onore Scelta al Reale Pantheon, Guardia Nobile ai Sacrari di Guerra, Medaglia di Benemerenza del Patriarcato di Babilonia dei Caldei, Medaglia al Merito dell’Ordine di San Carlo Borromeo, Medaglia della “Corona Ferrea” Fondazione Cajetanus, Medaglia della Associazione Amici della Santa Croce, Medaglia d’Oro al Merito del Centro Studi Pio IX, Membro Onorario della Internationaler Adelsverband (Nobiltà Germanica), Membro Onorario del Cuerpo Colegiado de la Nobleza Historica de los Reinos Ibericos, Accademico Onorario della Nobile Accademia Carolingia, Membro del Corpo della Nobiltà d’Europa, Membro Accademia del Sacro Romano Impero, Delegato per l’Italia della Walser Uradel Kulturverein, Portavoce della  “Deutschen Adel der Alpen” Italia, Membro Consultore della Accademia di Studi sugli Ordini Cavallereschi, Membro Corrispondente della Società Genealogica Italiana, Membro Corrispondente del Collegio Heraldico de Lisboa, Membro Corrispondente dell’Istituto Heraldico de Buoenos Aires, Membro Corrispondente del Colegio Brasileiro de Genealogia, Ricercatore Associato del Centro Studi Araldici di Arcisate, Socio della Società Italiana di Studi Araldici, Socio dell'Istituto Araldico Genealogico Italiano, Socio della Società Araldica Svizzera, Socio della Regale Angelica Accademia di Bayeux.
 
 
 

giovedì 24 settembre 2015

"Illustrioribus et nobilitati"

Il nob.cav.dott. Roberto Jonghi Lavarini, per la sua decennale attività culturale, come autorevole membro di tre associazioni internazionali (Walser Uradel Kulturverein, Deutschen Adel der Alpen, Internationaler Adelsverband), riconosciuto come “Uradel und Freiherr” (barone di antica nobiltà), è stato nominato, dal Governatore Generale Sua Altezza Serenissima il Principe Gundakar von Liechtenstein, “Ritter” (cavaliere) del “Alter Orden vom St.George genannt Orden der Vier Romischen Kaiser” (Ordine di San Giorgio, Santo Patrono della Cavalleria, della Antica Nobiltà del Sacro Romano Impero, storica istituzione cavalleresca fondata nel 1308 e riformata nel 1926).

venerdì 11 settembre 2015

giovedì 2 luglio 2015

San Giorgio Patrono della Cavalleria.

 
Il Nob.Cav.Dott. Roberto Jonghi Lavarini, per il suo impegno in difesa delle tradizioni europee, ha ricevuto la “commenda di giustizia” della Confraternita di San Giorgio di Rougemount, prestigiosa associazione culturale internazionale, erede dell’antico ordine cavalleresco fondato nel 1390 in Borgogna.

lunedì 29 giugno 2015

Intervista a Roberto Jonghi Lavarini.



 
venerdì, giugno 26, 2015    
 
Roberto Jonghi Lavarini, classe 1972, discendente da una famiglia tedesco vallese di antica nobiltà feudale, laurea in Scienze Politiche con tesi in “Araldica e Comunicazione”, cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, membro della Società Genealogica Italiana e del Centro Studi Araldici, soprannominato “barone nero” per la sua militanza politica, è tra i promotori della nuova associazione culturale Aristocrazia Europea
 
Barone, ci parli della vostra nuova iniziativa che ha già suscitato grande interesse... 
 
Premetto, al di là del simpatico soprannome, che sono un semplice decurione di campagna, orgoglioso delle proprie radici “walser”. Esattamente, il titolo spettante, ereditato dai miei antenati, sarebbe quello di “freiherr” che, nella giusta interpretazione tradizionale ed etimologica germanica, significa “uomo libero”, ovvero capo famiglia, in armi, non soggetto ad altra legge ed autorità, se non quella della propria “sippe” (comunità, tribù, villaggio). Preciso anche che sono solo uno dei promotori dell’associazione e che la stessa nulla ha a che fare con la politica. 
 
Prendiamo atto. Come nasce e come affronterà il futuro la vostra fondazione? 
 
Dalla volontà di un gruppo di amici, appassionati cultori e studiosi di storia, tradizioni, araldica e ordini cavallereschi, di preservare il pensiero aristocratico, ed il vero significato di nobiltà. Noi non siamo una classica associazione nobiliare o uno dei tanti sodalizi cavallereschi, legittimi e spesso anche benemeriti, che  rilasciano riconoscimenti, titoli e medaglie. Noi facciamo cultura e ci occupiamo di storia e di filosofia. Disprezziamo e condanniamo i tanti mitomani e truffatori che vendono patacche, quanto quei veri nobili che non si comportano più come tali. 
 
Cosa vuol dire essere Nobili nel 2015? 
 
E proprio per dare una risposta a questo annoso quesito che nasce la nostra associazione. I titoli, gli stemmi e le proprietà delle antiche famiglie italiane, rappresentano un grande patrimonio (storico, culturale, artistico ed identitario) della nostra nazione, assolutamente da tutelare, ma la vera nobiltà è altra cosa. Per noi, ereditare qualcosa non è sufficiente per essere qualcuno, la nobiltà è conquista e merito, selezione e governo dei migliori. L’aristocrazia non è semplicemente cultura e buone maniere, ma sopratutto tradizione, ovvero trasmissione e difesa di valori immanenti, “weltanschauung”, stile di vita, visione del mondo,  
 
Come agite in uno stato in cui l'aristocrazia nobiliare è caduta nel dimenticatoio dopo la Proclamazione della Repubblica? 
 
Noi vogliamo tutelare il patrimonio storico della nobiltà ma anche sostenere il pensiero aristocratico ed il concetto di cavalleria cristiana, ai quali, in tanti si avvicinano, per interesse storico e-o adesione culturale e spirituale, a prescindere dalle proprie origini genealogiche. La nobiltà autentica è, da sempre, una classe aperta, dinamica, in continua evoluzione, non un fenomeno statico o museale. Non a caso, non solo nelle monarchie, ma anche nelle repubbliche esistono degli ordini cavallereschi che premiano i migliori, o almeno così dovrebbero. 
 
Quali sono le vostre opere nel sociale? 
 
Noi non facciamo direttamente volontariato ma sosteniamo attivamente le iniziative dei più importanti e benemeriti ordini cavallereschi: quello Sovrano Militare Ospedaliero di Malta, quello Reale dei Santi Maurizio e Lazzaro e quelli Costantiniani di San Giorgio delle tre legittime obbedienze (di Parma, Napoli e Spagna). Certo è che, per un nobile, aiutare chi ha veramente bisogno (poveri e malati, anziani e bambini) è un preciso dovere (una “condicio sine qua non”) quanto quella di difendere la fede (per noi la Chiesa cattolica), la patria e le legittime case sovrane. 
 

lunedì 8 giugno 2015

ORNAVASSO - NATERS 2015


 
Edizione 2015 del tradizionale gemellaggio fra i comuni di Ornavasso (Verbania, Piemonte, Italia) e Naters (Briga, Vallese, Svizzera), Heimat ancestrale della comunità Walser di Urnafasch. Nella foto: Ludovica Elisabetta Jonghi Lavarini von Urnavas.