martedì 24 luglio 2018

Incontro con Mario Dalla Torre


“Non si può guarire il corpo, senza guarire l’anima” (Platone)
 
Giovedi 26 luglio, ore 18.00, Viale Bianca Maria 3, Milano
Studio Legale Avv. Renato Maturo

Incontro culturale-filosofico-spirituale con
MARIO DALLA TORRE

(Patrizio veneto e nobile dei conti del Tempio di Sanguinetto, bioterapeuta, operatore olistico, pittore bioenergetico e scrittore, autore di diversi libri, fra i quali l’autobiografico “Ho assaggiato il Paradiso, dal coma al risveglio, da malato a terapeuta”).

Segue, per chi vuole, aperitivo e cena conviviale

“Un nobile contadino, colto e gentile, che, dopo una esperienza di premorte, da creativo e pubblicitario di successo, scopre di avere dei poteri eccezionali, con una missione da sensitivo e guaritore (anche se non vuole essere definito così). Parente dell’attuale Gran Maestro dell’Ordine di Malta, amico personale di personaggi famosi, tanto diversi fra loro, da Papa Giovanni Paolo II a Licio Gelli. Consulente di capi di stato e imprenditori di tutta Europa, ha sempre l’attenzione rivolta ai più deboli e bisognosi. Ho avuto l’onore di apprezzarne la modestia, il carisma naturale, i saggi consigli di vita e di sentirne l’energia. Una personalità certamente fuori dal comune Roberto Jonghi Lavarini

venerdì 29 giugno 2018

"Idee per l'Europa dei Popoli"

Roberto Jonghi Lavarini con l'eurodeputato On. Mario Borghezio

"Radici profonde, rami forti" dice un vecchio detto della mia tribù Walser (tedesco-vallese" del Monte Rosa). Il mio ragionamento metapolitico parte da questa genuina e antica saggezza popolare. I Walser sono un piccolo e fiero popolo alpino germanico diviso in villaggi, enclave in alta quota, sparsi su tutto l'arco alpino, dalla Svizzera all'Austria, dove hanno mantenuto le loro tradizioni etnologiche, religiose e linguistiche (parlano un dialetto tedesco arcaico). In Italia sono certamente note a tutti le località turistiche di Gressoney, Im Land (Alagna Valsesia) e Z'Makanà (Macugnaga), alle quali aggiungo la mia Urnafasch (Ornavasso), paesini che hanno mantenuto intatte le proprie caratteristiche che ne fanno luoghi  tipici e affascinanti. Tornare nelle mie terre, o andare ai Walsertreffen (raduni internazionali delle comunità Walser) con le mie figlie, vestendo i nostri abiti tradizionali, brindando e cantando con il mio prossimo (etimologicamente, colui che mi è più vicino), mi fa ritrovare e connettere con le mie origini ancestrali, con la terra dei miei padri (da cui il termine patria), dando consapevolezza e forza alla mia identità, profondo significato etologico e spirituale alla mia esistenza su questa terra. Riallacciarsi alla Tradizione, è riprendere linfa e vigore, è essere in ordine, ovvero al posto giusto, deciso del buon Dio, dal destino, in questo universo. Ma ogni singola tradizione, come dicevano i grandi studiosi, filosofi e maestri, Julis Evola e Renè Guenon, fa parte e si riallaccia alla unica grande Tradizione che costituisce, insieme alle leggi naturali, la vera essenza della nostra umana civiltà, una unica visione del mondo, degli uomini e della società. Essere fedele alle proprie radici specifiche, vuol dire capire e rispettare quelle altrui, e partecipare veramente alla umanità nel suo complesso. Solo chi capisce e rispetta se stesso, può capire e rispettare gli altri. Questo è lo spirito comune, la weltanschauung, che unice gli amici, collaboratori e sostenitori dI questo progetto editoriale e delle storiche battaglie culturali e identitarie, prima che politiche, di Mario Borghezio. Questo giornale ha l'ambizioso obbiettivo di essere la base di un grande fronte nazional-popolare, per informare, formare e selezionare, secondo criteri meritocratici, una classe dirigente, consapevole e preparata, di autentici patrioti, una nuova aristocrazia europea, nel senso etimologico e tradizionale di governo dei migliori, che si dedichi veramente al bene delle nostre comunità locali, alla tutela dei territori e delle radici, alla difesa dei nostri legittimi e sacrosanti interessi politici, militari ed economici in Europa, nel "mare nostrum" Mediterraneo e nel mondo. Uniamo le forze e le Idee per l'Europa dei Popoli. Roberto Jonghi Lavarini

mercoledì 18 aprile 2018

Famiglia Jonghi Lavarini - 2018


JONGHI LAVARINI
Nobili Decurioni di Ornavasso - Patrizi Ossolani
Uradel von Naters - Walser Freiherr von Urnavas


Sippe Walser (famiglia tedesco-vallese) del Monte Rosa, Uradel (di antica nobiltà feudale, citata nei documenti storici ufficiali fin dal 1275), originaria di Naters, vicino a Briga (in Svizzera) e trasferitasi, in parte, in Vall d’Ossola, nel XIII secolo, esattamente a Casaleccio di Ornavasso. Nel 1486, il Vescovo di Sion, Iodico von Syllinen, Signore del Vallese e Principe del Sacro Romano Impero, rivendicando il dominio su quelle terre, nominò, suo Curatore, il Ritter (Cavaliere) Theodorus Jongh, riconoscendolo legittimo erede dei primi signori feudali di Ornavasso (un ramo cadetto dei conti carolingi Castello Crusinallo, poi trasferitisi nel Vallese) con lo spettante titolo di Freiherr von Urnavas. Già nel 1495, però, il Ducato di Milano ed i Visconti di Castelletto Ticino rientrarono definitivamente in possesso della Baronia di Ornavasso, accordandosi con le “locali genti alemanne” (Walser), alle quali venne concessa una larga autonomia.  Da allora i “todeschi Jonghi di Urnavas” sono sempre citati  negli eventi storici della valle. In particolare, nel 1575, Pietro ed Angelino Jonghi, partecipano alla costituzione degli Statuti di Ornavasso in quanto “cardenzari (credenzieri, decurioni)  et uomini particolari di detto luoco”.  Nel 1605, gli Jungen Urnavas sono citati nel “Wappenbuch des Heligen Romischen Reichs” (registro degli stemmi del Sacro Romano Impero). Nel corso dei secoli possedettero molte terre agricole, pascoli, boschi, cave di marmo e palazzi signorili (ancora esistenti come quelli di Ornavasso, Vogogna e Piedimulera), imparentandosi con le più importanti famiglie del Verbano-Cusio-Ossola. Dal 1738 gli Jonghi furono sempre presenti nel Consiglio Generale dell’Ossola come Patriziato Aggregato. Nel 1900, S.M. Re Umberto I concesse al Nobile Cesare Jonghi di aggiungere al proprio cognome anche quello materno Lavarini, insieme al relativo stemma. I Lavarini sono una nota famiglia patrizia ossolana (di remota origine veneta), di medici ed impresari, citata fin dal 1575 che, da allora, fece sempre parte dell’amministrazione di Ornavasso, prima del Feudo e poi del Comune. Fra i tanti personaggi illustri della Famiglia Jonghi Lavarini, ricordiamo: il Capitano Giovanni (1821-1883) combattente pluridecorato per le tre Guerre per l’Indipendenza ed Unità d’Italia; il sopraccitato Comm. Prof. Ing. Cesare (1864-1934), studioso della lingua walser, poeta e filantropo. Da ricordare anche l’italo-argentino Tito Jonghi, imprenditore cosmopolita, fondatore della omonima casa motociclistica a Parigi.


Il Regno d’Italia riconobbe solo una consolidata e generosa Nobiltà Decurionale (More Nobilium, ovvero Nobili Decurioni di Ornavasso e Patrizi Ossolani, in quanto partecipanti, da generazioni, alla amministrazione ed al governo locale) anche se, gli Jonghi Lavarini, soprattutto all’interno della comunità internazionale alpina Walser, hanno sempre continuato a vantare pubblicamente i tradizionali titoli vallesi di “Uradel von Naters” (Nobili di Naters) e di  “Freiherr von Urnavas” (Baroni di Ornavasso), riconosciuti dallaWalliser Vereinigung Für Familienforschung” (Associazione Genealogica del Vallese), dalla “Schweizerische Heraldische Gesellschaft” (Società Araldica Svizzera), dalla “Walser Uradel Kulturverein” (Associazione Culturale della Antica Nobiltà Walser) federate alla “Association de Familles Suisses (ASF, a sua volta aderente alla CILANE, Commission d’Information et Liason des Associations Nobiliaires Europèennes) e dalla Internationaler Adels Verband (Associazione Internazionale della Nobiltà) utilizzando le relative distinzioni araldiche baronali, ancora ben visibili sulle loro storiche dimore nel Vallese, in Ossola ed anche a Milano.

 

Gli attuali rappresentanti discendono da Sua Eccellenza Cav. di Gran Croce Ing. Edmondo Luigi,  Luogotenente d’Onore a vita dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (OESSG) del nord Italia (Dignitario Membro del Gran Magistero con Palma d’Oro, titolo personale di Conte Palatino del Sacro Palazzo Lateranense,  “Conchiglia del Pellegrino” del Patriarcato Latino di Gerusalemme, “Sacro Segno” del Custode Francescano di Terra Santa, “Santa Croce di Gerusalemme” del Patriarcato Cattolico Greco-Melkita e Gran Croce dell’Ordine Ortodosso di Santa Caterina del Monte Sinai), Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia e dell’Ord. Pontificio di San Gregorio Magno, Cav. Ord. Pontificio di San Silvestro Papa, Cav. al Merito della Rep. Fed. di Germania, Ufficiale del Savoia Cavalleria nei Lancieri di Novara e Capitano del Genio Militare II.G.M., Cittadino Benemerito del Comune e della Provincia di Milano, amico e benefattore del Beato Don Carlo Gnocchi, 1904-1987) sposato con N.D. Ester Boni - Spadaccini (Dama di Commenda OESSG, 1915-2009).

Stemma: Destra di bianco, pianta verde in campo con forti radici attorniate da due lettere “J” d’oro. Sinistra d’azzurro, tagliato da sbarra d’oro, in alto a dx tre soli d’oro, in basso a sx giglio d’oro Motto: “OTIUM CUM DIGNITATE”.  

La famiglia è attualmente rappresentata dal Nobile Dott. Cesare Giovanni Jonghi Lavarini (Milano il 25 gennaio 1939),  Commendatore dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e Medaglia d’Oro della Camera di Commercio ed Industria di Milano, Amministratore Unico della Società Edificatrice Immobiliare Milanese (fondata dal padre nel 1927), sposato con la N.D. Dott. Alda dei Conti Ganassini di Camerati (*)  Dama OESSG, n. Milano 8 settembre 1940), da cui:

1) Nobile Dott. Cristina (n. Milano, 6 aprile 1967) Ausiliaria della Croce Bianca;

2) Nobile Dott. Roberto (n. Novara 10 giugno 1972) Cavaliere dell’Ordine Dinastico dei Santi Maurizio e Lazzaro (Casa Reale di Savoia) e di una decina di altri importanti ordini cavallereschi cristiani di tutto il mondo, Volontario del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di Malta (SMOM), Patrizio Bizantino (Casa Imperiale Ortodossa Cantacuzene), Grande Ufficiale dell’Ordine dell’Aquila Romana (sodalizio patriottico della Famiglia Mussolini), vice presidente fondatore della associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea, delegato della Walser Uradel Kulturverein e portavoce della Deuschen Adel der Alpen, membro corrispondente della Società Genalogica Italiana e del Centro di Sudi Araldici, membro della fondazione internazionale Identità e Tradizioni Europee, membro della fondazione federalista per l’Europa dei Popoli; sposato con Veronica Corradone (n. Milano 27 febbraio 1978) Dama dell’Ordine al Merito di Savoia, da cui la Nobile Beatrice Fiammetta (n. 10 giugno 2001), Giovane Volontaria SMOM;  la Nob. Ludovica Elisabetta (n. 28 novembre 2007), Giovane Volontaria SMOM; e la Nob. Margherita Benedetta (n. 23 luglio 2014).


Fratelli minori di Cesare Giovanni sono:  

2) Nob.Arch. Maria Grazia (2.2.1940), vedova Ing Carlo Pastonesi, da cui Alessandra, Francesca, Federica e Giuseppe;
3) Nob.Arch. Giuseppe Maria (22.4.1941), Commendatore OESSG, Capitano di Fanteria, Presidente della Di Baio Editore Spa, vedovo Arch Gabriella Giani, da cui Nob. Eleonora Isabella e Nob. Arch. Edmondo Maria (18.07.1971) sp. con Donna Dott. Concetta Torracca, da cui Nob. Gregorio Giuseppe (23 luglio 2011) e il Nob. Orlando Giuseppe (12 novembre 2014);
4) Nob. Anna Giovanna Maria (25.6.1943), sposata Dott.Prof. Giulio Pampari (medico primario), da cui Michele, Dino ed Ester;
5) Nob.Arch. Gianfranco (21.11.1946), Grande Ufficiale OESSG, Dirigente Rotary Italia, sposato con Matilde Crosio (Dama OESSG) da cui il Nob.Arch.Ing.  Eugenio Massimiliano (16.2.1981);
6) il Nob.Dott. Eugenio (11.9.1954) Cavaliere OESSG, medico primario, sposato con la Dott. Loredana Bonisolli (Dama OESSG) da cui il Nob. Lorenzo (5.2.1987).

Cugini di Cesare Giovanni sono:

1) il Nob.Dott. Gianmaria (5.12.1944), Cavaliere OESSG, medico primario, consigliere Associazione Nazionale Dentisti, sposato con la Dott. Angela Malerba, da cui la Nob. Giulia Donata;
2) Nob. Maristella (25.8.46) sposata con il Dott. Francesco Besana, medico dermatologo, da cui Elisabetta Veronica e Filippo Giuseppe Maria.

 

(*) I Ganassini di Camerati sono una antica famiglia lombardo-veneta: Nobili, Signori della Decima di Lumiago, Conti di Camerati, Patrizi Veneti con il trattamento di N.H. e N.D. (Libro d’Oro della Nobiltà Italiana edito dal Collegio Araldico), Cavalieri Di Grazia e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta, Cavalieri di Giustizia Jure Sanguinis del Sacro Ordine Costantiniano di San Giorgio.
 

 

lunedì 2 maggio 2016

Tradizioni e Tradizione...

Sua Maestà Kigeli V (Jean-Baptiste Ndahindurwa, Gran Principe Tutsi della Dinastia degli Abanyiginya,) Re titolare del Ruanda, in esilio, importante figura internazionale, impegnata in molteplici attività diplomatiche ed umanitarie, ha nominato il rappresentante della nostra Associazione Culturale Aristocrazia Europea, Barone Roberto Jonghi Lavarini, Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Reale del Tamburo, titolo ereditario nobilitante.
 
 
“Esistono valori e consuetudini specifiche, le tradizioni culturali e religiose, locali e nazionali, quelle patriottiche ed identitarie, ovvero della terra dei propri padri, ai quali ogni popolo deve essere fedele. Ma esiste una Tradizione superiore, universale, spirituale, che accomuna tutti i popoli fedeli a se stessi. I concetti tradizionali, immanenti nello spazio-tempo, di cavalleria, aristocrazia e monarchia fanno certamente parte di questo patrimonio, in Europa come nel resto del mondo.” Questo il commento di Roberto Jonghi alla sua nomina.

sabato 16 aprile 2016

Nobiltà: storia, cultura e Tradizione.

 
Il Nobile Cav. Dott. Roberto Jonghi Lavarini,
coordinatore organizzativo nazionale della Associazione Culturale  (tradizionalista e patriottica) Aristocrazia Europea, consigliere nazionale di Assocastelli, membro corrispondente della Società Genealogica Italiana e del Centro Studi Araldici,
con S.A.R. il Principe Emanuele Filiberto di Savoia