mercoledì 7 ottobre 2009

L'antica famiglia Walser degli Jonghi Lavarini



Sippe Walser (famiglia tedesco-vallese) del Monte Rosa, Uradel (di antica nobiltà feudale), originaria di Naters, vicino a Briga (in Svizzera) e trasferitasi, in parte, in Vall d’Ossola, nel XIII secolo, esattamente a Casaleccio di Ornavasso.

Nel 1486, il Vescovo di Sion, Iodico von Syllinen, Signore del Vallese e Principe del Sacro Romano Impero, rivendicando il legittimo dominio su quelle terre, nominò, suo Curatore, il Ritter (Cavaliere) Theodorus Jongh, con il titolo di Freiherr von Urnavas (Barone di Ornavasso).

Già nel 1495, però, il Ducato di Milano ed i Visconti rientrarono definitivamente in possesso della Baronia di Ornavasso, accordandosi con le “locali genti alemanne” (Walser), alle quali venne concessa una larga autonomia.

Da allora i “todeschi Jonghi di Urnavas” sono sempre citati negli eventi storici della valle. In particolare, nel 1575, Pietro ed Angelino Jonghi, partecipano alla costituzione degli Statuti di Ornavasso in quanto “cardenzari et uomini particolari di detto luoco”. Nel corso dei secoli possedettero molte terre agricole, pascoli, boschi, cave di marmo e palazzi signorili (ancora esistenti come quelli di Ornavasso, Vogogna e Piedimulera), imparentandosi con le più importanti famiglie del Verbano-Cusio-Ossola. Dal 1738 gli Jonghi furono sempre presenti nel Consiglio Generale dell’Ossola come Patriziato Aggregato.



Nel 1900, S.M. Re Umberto I concesse al Nobile Cesare Jonghi di aggiungere al proprio cognome anche quello materno Lavarini, insieme al relativo stemma. I Lavarini sono una nota famiglia patrizia ossolana (di remota origine veneta), di medici ed impresari, citata fin dal 1575 che, da allora, fece sempre parte dell’amministrazione di Ornavasso, prima del Feudo e poi del Comune. Fra i tanti personaggi illustri della Famiglia Jonghi, ricordiamo: il Capitano Giovanni (1821-1883) combattente decorato per le tre Guerre per l’Indipendenza ed Unità d’Italia ed il sopraccitato Comm. Prof. Ing. Cesare (1864-1934), studioso della lingua walser, poeta e filantropo.



La Consulta Araldica del Regno d’Italia riconobbe solo la consolidata Nobiltà Decurionale (More Nobilium) anche se, gli Jonghi Lavarini, soprattutto all’interno della comunità walser, hanno sempre continuato a vantare pubblicamente gli antichi titoli vallesi di “Uradel von Naters” (Nobili di Naters) e di “Freiherr von Urnavas” (Baroni di Ornavasso), riconosciuti dalla Schweizerische Heraldische Gesellschaft (Società Araldica Svizzera), utilizzando le relative distinzioni araldiche baronali.

Stemma: Destra di bianco, pianta verde in campo con forti radici attorniate da due lettere “J” d’oro. Sinistra d’azzurro, tagliato da sbarra d’oro, in alto a dx tre soli d’oro, in basso a sx giglio d’oro Motto: “OTIUM CUM DIGNITATE”.






La famiglia è attualmente rappresentata dal Dott. Cesare Giovanni Jonghi Lavarini (Milano il 25 gennaio 1939), Commendatore dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e Medaglia d’Oro della Camera di Commercio ed Industria di Milano, Amministratore Unico della Società Edificatrice Immobiliare Milanese fondata nel 1927, figlio di Sua Eccellenza Cav. di Gran Croce Ing. Edmondo Luigi (Dignitario con Palma d’Oro e Luogotenente d’Onore a vita O.E.S.S.G. del nord Italia con il titolo personale di Conte Palatino, Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia e dell’Ord. Pontificio di San Gregorio Magno, Cavaliere al Merito della Rep. Fed. di Germania, Ufficiale di Cavalleria e Capitano del Genio Militare II.G.M., Cittadino Benemerito del Comune e della Provincia di Milano, amico e benefattore del Venerabile Don Carlo Gnocchi, 1904-1986) e della N.D. Ester Boni - Spadaccini (Dama di Commenda O.E.S.S.G., 1915-2009), sposato con la N.D. Dott. Alda dei Conti Ganassini di Camerati (Dama O.E.S.S.G., n. Milano 8 settembre 1940), da cui: 1) Dott. Cristina Emma Maria (n. Milano, 6 aprile 1967) Volontaria della Croce Bianca; 2) Roberto (n. Novara 10 giugno 1972) Guardia d’Onore al Reale Pantheon e Commendatore dell’Ordine dell’Aquila Romana; sposato con Veronica Corradone (n. Milano 27 febbraio 1978), da cui Beatrice Fiammetta (n. 10 giugno 2001) e Ludovica Elisabetta (n. 28 novembre 2007).