venerdì 22 febbraio 2013

Manifesto degli Architetti Lombardi.


Roberto Jonghi Lavarini, candidato alla camera dei deputati, nella coalizione di centro-destra, come indipendente ne La Destra di Francesco Storace, e sostenitore di Roberto Maroni in Lombardia, ha ricevuto ed analizzato il Manifesto elaborato dalla Consulta Regionale dell'Ordine degli Architetti, e ne sosterrà le proposte, in tutte le sedi politiche ed istituzionali."Come ho già, più volte, ripetuto, incontrando i rappresentanti delle associazioni di categoria (AMPE, ANCE, ANACI e UPPI), l'edilizia (sia pubblica che privata), è il primo volano della nostra economia nazionale, quindi è un settore che deve essere assolutamente sostenuto ed incentivato, attraverso una drastica riduzione della burocrazia e delle tasse, l'introduzione di sgravi ed incentivi fiscali, e la garanzia di accesso al credito per le imprese le famiglie italiane"


Consulta Regionale Lombarda

Manifesto degli Architetti Lombardi
08/02/2013

In occasione dell’imminente confronto elettorale che deciderà il Governo regionale, gli Architetti Lombardi, rappresentati dalla Consulta Regionale che ne coordina i 12 ordini provinciali, chiedono a tutti i candidati, uno specifico impegno nella condivisione delle misure e gli obiettivi che il nostro “manifesto” sintetizza, certi che le scelte che emergeranno, costituiranno, per il peso e il ruolo della Regione Lombardia, ricadute di rilievo anche per l’economia e la cultura dell’intero Paese.

MANIFESTO – OBIETTIVI PRIORITARI
PREVENIRE LE EMERGENZE

Lo sviluppo urbano ed edilizio deve tenere conto degli obiettivi di sicurezza e difesa del suolo in tutte le trasformazioni programmate del territorio. Il patrimonio edilizio residenziale si trova in uno stato di conservazione pessimo o mediocre, bisogna incentivare il suo recupero e adeguamento. Nella realizzazione di nuove edificazioni infrastrutturali, urbanistiche ed edilizie, bisogna incentivare il riuso delle aree già urbanizzate. A fronte dell’eccessivo consumo di suolo, una parte rilevante di edilizia abitativa libera rimane invenduta o non occupata, bisogna incentivare il riutilizzo con edilizia abitativa sociale o convenzionata.
INCENTIVARE GLI INTERVENTI EDILIZI E URBANISTICI VIRTUOSI
Il Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile nei suoi contenuti costituisce la vera innovazione di riferimento per i futuri interventi e dovrà avere una sua declinazione e diffusione a livello regionale, a partire dalla: Valorizzazione del patrimonio di infrastrutture, aree ed edifici esistenti. Riqualificazione di infrastrutture, aree ed edifici dismessi. Realizzazione di interventi di edilizia sociale, diversificando l’offerta di godimento del diritto dell’abitare, incentivando il mercato locativo e l’housing sociale.
ATTIVARE NUOVE RISORSE ECONOMICHE PER GLI INTERVENTI
Garantire risorse anche pubbliche alle costruzioni. Operare politiche fiscali, che possano attivare agevolazioni e costruire incentivi agli investimenti sul territorio. Sostenere e promuovere azioni in sede nazionale per la riattivazione del circuito del credito anche con il coinvolgimento degli investitori istituzionali. Incentivare il ruolo di regia regionale nei rapporti con l’Europa. Costruire servizi di assistenza all’accessibilità delle risorse anche per progettisti e professionisti.
PROMUOVERE I CONCORSI DI ARCHITETTURA PER QUALIFICARE IL TERRITORIO
Promuovere ed incentivare il concorso di idee ed il concorso di progettazione, per il miglioramento della qualità del progetto e dell’opera architettonica, sia nel settore pubblico che in quello privato.
RAZIONALIZZARE IL CONTESTO NORMATIVO E SEMPLIFICARE LE PROCEDURE AUTORIZZATIVE

Poche leggi, necessarie e leggibili. Procedure semplici, brevi ed efficaci. Gli architetti, come più volte proposto, si rendono da subito disponibili a fornire il loro contributo alla riformulazione dell’apparato legislativo di riferimento per le materie di loro competenza.
Cari colleghi Politecnici e persone per bene, oggi è stato presentato il Manifesto degli Architetti ,
se hai piacere di vedere di cosa si è parlato ho fatto una minicronaca su twitter.
Ieri invece abbiamo parlato di Agopuntura urbana per progettare smartcity. Penso che il "per bene" e l'architettura possano far rinascere l'Italia. Se sei anche tu della stessa idea mi piacerebbe conoscerti almeno su twitter. Mi auguro, che i miei pensieri, Ti possano essere utili per aiutarci a dare un nuovo slancio alla nostra Nazione. Cordialità

Arch. Edmondo Jonghi Lavarini

giovedì 21 febbraio 2013

LA DESTRA per la CULTURA.




LA DESTRA: IL “MANIFESTO PER LA CULTURA”

La Consulta per la Culturapresieduta da vicesegretario Nazionale Nello Musumeci: Guardare al contemporaneo e alle identità locali per rilanciare la cultura italiana

ROMA – È stato diffuso oggi il Manifesto per la Cultura - Politiche 2013, redatto dalla Consulta per la Cultura de «La Destra»,coordinata dall’On. Nello Musumeci, vicesegretario nazionale del partito e deputato del Parlamento Siciliano. Il Manifestoprende spunto dalle politiche di questi ultimi anni che hanno progressivamente relegato la questione culturale agli ultimi posti delle graduatorie nelle agende di governo e critica la politica di tagli, devastanti nel campo della cultura, di cui il governo Monti è stato massima espressione. Il documento approvato dalla Consulta per la Cultura de «La Destra»,propone di potenziare, al contrario, gli investimenti nel settore della cultura, del turismo e della formazione, scommettendo sul potenziale che rende l’Italia unica al mondo: le specificità dei territori (agricoltura, enogastronomia, tradizioni artigianali, etniche e religiose), le bellezze monumentali e artistiche, la magnificenza del paesaggio. Il Manifestoper la cultura contesta, poi, l’importazione di modelli esteri, emulati a discapito di una originalità nazionale, e mette l’accento sull’indebolimento progressivo delle azioni di tutela, da parte delle Istituzioni, nei confronti delle specificità culturali, creative, paesaggistiche, territoriali e imprenditoriali. A fronte di questo, «La Destra» propone di puntare sulla cultura contemporanea, “poiché – si legge nel Manifesto per la cultura - la costruzione dell’identità non conosce battute d’arresto: continua, sempre, e si nutre delle energie del presente, assieme a quelle del passato. Arti contemporanee, industria della moda e del design, ricerca scientifica e accademica, voci dissonanti e di sperimentazione, sviluppo di sistemi creativi, progettazione di segni e forme nuovi: l’orchestrazione dei molti fermenti culturali di una Nazione passa anche e soprattutto da qui”. Il Manifesto per la Cultura de «La Destra», contrappone, inoltre, alle insidie e alle complessità della globalizzazione, la valorizzazione di una cultura locale; declinata secondo logiche di competitività e di dialogo internazionale: “siamo quelli del glocal - si legge – che arginano le spinte ultra-liberiste del centrodestra e credono nella necessità di ripartire dai luoghi e dalle tradizioni. Quelli che puntano a un’Europa delle Nazioni, dei diritti uguali per tutti e delle mille differenze culturali, da esaltare e non livellare. Un’Europa unita dalle naturali, antiche solidarietà sociali, e non dalle sole esigenze di una fredda moneta comune. Un’Europa che lavori per costruire cooperazioni armoniche all’interno dell’area del Mediterraneo, favorendo gli interessi economici, i diritti e lo sviluppo dei popoli europei e rafforzando il dialogo con quelli extraeuropei. Ed è in questa direzione che la Destra sociale continua a muoversi, consapevole di quanto questo sia, essenzialmente,cultura. Cultura come nodo da cui determinare un’immagine reale della questione europea; cultura come possibilità concreta per un new deal che conduca oltre la crisi; cultura come strategia di sviluppo che punti alle specificità e alle sapienze dei territori. Cultura, infine, come desiderio, immaginazione, azione”. “Una Nazione ricca intellettualmente – spiega Nello Musumeci, coordinatore nazionale della Consulta per la Cultura - è una Nazione capace di generare ricchezze nuove e di mettere a frutto quelle antiche. Questo è il Nuovo Corso che immaginiamo”.
LE PROPOSTE DE «LA DESTRA» PER LA CULTURA ITALIANA:
- Politiche di defiscalizzazione per privati che acquistino opere d’arte o che sostengano, con forme di mecenatismo, istituzioni e progetti culturali.
-Defiscalizzazione per le aziende che investano in cultura, che acquistino opere d’arte o che producano progetti culturali.
- Sostegno alle nuove imprese creative e alle imprese giovanili in fase di start up, attraverso strumenti di consulenza, di finanziamento e di incubazione.
-Rimodulazione dell’IVA per prodotti culturali.
- Politiche consortili che agevolino nei costi di produzione e organizzazione le piccole gallerie e le piccole imprese creative, arrestandone il processo di sparizione: una soluzione, quella dell’associazionismo, che diventa strategia per affrontare i mercati globalizzati e per proteggere le specificità territoriali.
- Politiche di agevolazione e di sostegno (in termini economici, ma anche di offerta di servizi e spazi) per il non profit e la ricerca.
- Sostegno alle imprese creative e, nello specifico, al settore del made in Italy, nel tentativo di rafforzare l’export e di essere competitivi incentivando la produzione e la diffusione delle eccellenze italiane.
- Incremento e sviluppo di servizi, impianti e strategie di comunicazione, a favore del turismo culturale.
- Azioni di tutela e conservazione del paesaggio e dei beni culturali, con adeguamento dei servizi aggiuntivi, secondo standard europei e con investimenti per l’innovazione tecnologica.
- Sinergia forte tra mondo della formazione e mondo del lavoro, incrementando la partecipazione degli studenti al lavoro nella piccola impresa ma anche nella bottega: il recupero e la salvaguardia della tradizione artigianale si sposa con la formazione manageriale e con la ricerca creativa contemporanea, in linea con il trend del momento (vedi settore moda e design).
-Investimenti per la realizzazione e il completamento di opere pubbliche vocate alla cultura, creando occasioni di lavoro; aumento dei luoghi di promozione, fruizione e produzione culturale, anche fuori dai grandi centri e verso le periferie (musei, scuole, biblioteche, circoli, gallerie, cinema, teatri…).
-Coinvolgimento dei privati nella gestione degli spazi culturali pubblici e incoraggiamento delle forme di mecenatismo per il supporto di grossi progetti di produzione, restauro e conservazione. Mantenendo fermo il ruolo di monitoraggio e di controllo dell’istituzione pubblica, che ha la proprietà degli spazi e che detta le linee guida dei progetti, occorre sperimentare il modo in cui la managerialità, l’efficienza e la tempestività del privato possano compensare la lentezza burocratica, la mancanza di competenza, l’attuale ristrettezza finanziaria e la carenza di fantasia del pubblico. Riuscendo ad aumentare qualità e profitto.
- Stimolo alla cooperazione e al coordinamento tra enti statali, regionali, provinciali, comunali, per progetti culturali e strategie turistiche.
- Creazione di uno sportello ministeriale attento alle esigenze del cittadino, che possa servire per assistere le imprese, gli artigiani e le associazioni nell’accesso ai fondi statali ed europei, nella partecipazione ai bandi, nell’assistenza per i servizi, nella consulenza per i progetti.

mercoledì 20 febbraio 2013

Appuntamenti Reali.

 






martedì 19 febbraio 2013

In difesa della Vita: NO aborto!





Roberto Jonghi Lavarini, candidato alla camera dei deputati, come indipendente con La Destra di Francesco Storace, nella coalizione di centro-destra, cattolico praticante e militante, da tempo sostenitore del comitato "No 194", parteciperà alle iniziative contro l'aborto, organizzate davanti alla Clinica Mangiagalli di Milano. "In questo ospedale, dove operano medici meravigliosi, autentici missionari, e dove sono nate entrambe le mie figlie (una terza l'ho naturalmente persa ed è stata una grande sofferenza), ogni anni, vengono, uccisi centinaia di innocenti. Dobbiamo fare di tutto per difendere il sacrosanto diritto alla vita, e sostenere concretamente (ed economicamente) le giovani coppie, le ragazze madri e le famiglie numerose. La famiglia tradizionale deve tornare al centro della società italiana ed europea, con adeguate politiche culturali, scolastiche, sociali e fiscali."

Volevo di seguito girare a tutti gli iscritti di Milano del comitato No
194 un messaggio del presidente dell'associazione No 194; avvocato
Pietro Guerini:

Ogg: 12 ore per la Vita organizzata da NO194 ( 2 marzo 2013 , ore 9 ,
esterno clinica MANGIAGALLI , Milano , Via Commenda 12, vedi allegato )


Caro/a iscritto/a lombardo ,
come sa , il nostro obiettivo è l'indizione di un nuovo referendum
abrogativo della l. 194 , che ha legalizzato l'aborto nel 1978 in
Italia , per il quale ci stiamo organizzando nel paese .
Abbiamo oltre 14 000 aderenti e siamo ben radicati sul territorio .
La raccolta ufficiale delle firme ( ex artt. 31 e 32 L. 352/70 ) non
può iniziare prima del 2014 , stante la scadenza della legislatura ,
circostanza che ci ha bloccato anche nel 2012 .
Colgo l'occasione per ricordarle , quale manifestazione collegata a
tale fine , la 12 ore per la Vita , occasione di preghiera e
testimonianza contro l'aborto di cui al volantino pubblicato sul
nostro sito www.no194.org , che si svolgerà sabato 2 marzo 2013 ,
dalle ore 9 , all'esterno della clinica Mangiagalli, in Via Commenda
12 a Milano , e di altre 5 strutture sanitarie italiane ( site in
Torino , Padova , Roma , Caserta e Catania ) .
La Sua presenza , anche per solo un parte dell'evento , sarebbe ,
ovviamente , molto gradita , al pari dell'anticipazione al
sottoscritto di tale Sua partecipazione via mail .
Nella circostanza ( da parte di chi è disponibile , ovviamente )
sarebbe positivo raccogliere adesioni all'operazione , mediante
compilazione e firma dei moduli che si stampano dal sito stesso .
Delego il/la referente provinciale ( in caso di più referenti il meno
giovane ) all'inoltro della presente agli iscritti della propria
provincia , dandomi l'attestazione dell'inoltro .
Buona giornata e grazie per l'attenzione e la collaborazione .
Avv. Pietro Guerini - Presidente nazionale comitato NO194 e omonima
associazione


Volevo anche ricordare il volantinaggio all’Ospedale Nuovo San
Gerardo di Monza nell’ingresso pedonale Via Pergolesi 33 la mattina
di mecoledì 20 dalle ore 9 alle ore 13, in concomitanza
dell’esecuzioni degli interventi di aborto. Ricordo che all’Ospedale
San Gerardo di Monza si eseguono circa 700 aborti all’anno.(lo scorso
mese è uscito un bell'articolo nel giornale di Monza sul precedente
volantinaggio(vedi allegato).
In questo periodo difficile ricordo una bella frase di Albert Einstein:•

"Il mondo è pericoloso da vivere!
non tanto a causa di coloro che fanno il male,
ma di coloro che guardano e lasciano fare".

Ci aiuti a far girare queste importanti iniziative. Cordiali saluti.
Celsi Giorgio

PS: Cliccando il link c'è un articolo su come sta procedendo la diatriba
per il seppellimento feti al cimitero di Desio:

http://www.riscossacristiana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2200:cimitero-di-desio-il-seppellimento-dei-bimbi-uccisi-con-laborto-la-burocrazia-e-piu-importante-della-pieta-giorgio-celsi-ci-scrive&catid=60:spazio-per-la-vita&Itemid=123


Manifesto

UN’INIZIATIVA CONCRETA A FAVORE DELLA VITA
REFERENDUM ABROGATIVO DELLA L. 194 IN MATERIA DI ABORTO
La presente iniziativa non è finalizzata alla semplice denuncia del fenomeno dell’aborto o alla mera critica culturale alla l. 194/1978 che lo disciplina nel nostro ordinamento , ma è diretta all’abrogazione di tale legge per via referendaria , in coerenza con la piena consapevolezza che la vita di ciascuno di noi è stata resa possibile dalla ricorrenza di due condizioni : il concepimento e l’assenza di eventi letali durante la gravidanza , tra i quali la sua interruzione volontaria è quello casisticamente di gran lunga più ricorrente . Una via , quella referendaria , obbligatoria ( alla luce della totale indifferenza della nostra classe parlamentare , che in oltre un trentennio dall’entrata in vigore della 194 si è astenuta da una sua semplice revisione in senso restrittivo ) e perfettamente percorribile , considerato l’abbondante decorso del quinquennio previsto dalla normativa vigente dal primo referendum del 1981 , svoltosi in un clima politico-culturale ben diverso da quello attuale . Piuttosto , alla luce del pericolo di una ( peraltro infondata ) censura da parte della Consulta , i quesiti referendari avranno essenzialmente come oggetto le norme più significative della legge , che si aggiungeranno così al quesito sull’abrogazione totale della legge . Tra le disposizioni più controverse ed impopolari della 194 , in particolare ed anzitutto , debbono annoverarsi l’art. 4 ( che riconosce il diritto di interruzione volontaria della gravidanza anche per mere ragioni economiche , morali e sociali nei primi 90 giorni ) e l’art. 5 ( che attribuisce alla donna, anche se coniugata, il diritto di assumere la decisione abortiva senza coinvolgere il potenziale padre , che può così legalmente rimanere del tutto ignaro dell’evento ). L’iniziativa è solo finalizzata all’abrogazione della legge ( dall’entrata in vigore della quale si sono registrati oltre 5 milioni di aborti , secondo i dati ufficiali del Ministero della Salute ) e rigetta ogni ipotesi di trattativa , che sarebbe inconcepibilmente effettuata sulla pelle del nostro prossimo . Di conseguenza , possibili effetti legislativi dell’operazione in oggetto restrittivi sulla portata della 194 ( ed intermedi rispetto all’obiettivo indicato ) , sarebbero frutto di una ( tra l’altro ad oggi del tutto improbabile ) azione parlamentare totalmente unilaterale e non concordata con i promotori del referendum . Implicitamente connesse all’iniziativa sono attività filantropiche , di assistenza sociale , di volontariato e di promozione di quest’ultimo , nonché divulgative dei princìpi ad essa sottesi , che assumono automaticamente carattere culturale , anche in forma ricreativa , dirette alla tutela della vita umana sin dal concepimento ed all’affermazione del diritto alla nascita , oggettivamente prodromico a qualunque diritto civile .

lunedì 18 febbraio 2013

L'Ordine Mauriziano nelle Valli di Pinerolo.

Nelle valli di Pinerolo e la storia valdese dal cinquecento all’ottocento La storica Dott.ssa Marta Fusi, ha dato alle stampe questo interessante volume, dedicato al rapporto, contrassegnato da alterne vicende tra l’Ordine Militare dei Santi Maurizio e Lazzaro, istituito nel 1572 dal Duca Emanuele Filiberto, Testa di Ferro e la comunità valdese. Il volume di grande formato descrive in modo approfondito e scorrevole le vicende dell’Ordine Mauriziano e della Storia Valdese sia sotto l’aspetto storico che sotto quello politico, religioso e sociale, ed illustrato da numerose e fotografie e riproduzioni di quadri a colori ed bianco e nero. Rivolgiamo un particolare plauso alla dotta Autrice per quest’opera veramente fondamentale per la conoscenza di vicende e vicende poco noti della storia del Piemonte.




Ordine di Malta ai vertici dello IOR.


LA SELEZIONE DELLA societa' DI CONSULENZA Spencer&Stuart Ior, il nuovo presidente è Von Freyberg. Ordine di Malta ai vertici dello IOR - La nomina approvata personalmente dal Papa. Ernest Von Freyberg. È ormai ufficiale, il nuovo presidente dello Ior è il tedesco Ernest Von Freyberg. Dopo che era circolata la notizia che alla carica ricoperta in precedenza di Ettore Gotti Tedeschi sarebbe andato il banchiere belga Bernard De Corte - è arrivata la conferma. «Il Papa ha espresso il suo pieno consenso alla decisione della Commissione cardinalizia», ha affermato il portavoce della Santa Sede. In lizza, oltre a De Corte (uno dei favoriti) e Von Freyberg, c'erano anche l'avvocato torinese Antonio Maria Marocco, già membro del board. Ma ad avere la meglio è stato Ernest Von Freyberg di 55 anni e membro del Sovrano Militare Ordine dei Cavalieri di Malta, di cui è tesoriere per il ramo tedesco. A Bernard De Corte non va nessun incarico. GLI ALTRI QUATTRO MEMBRI - La Santa Sede ha inoltre comunicato che «Gli altri quattro membri del Consiglio di Sovrintendenza mantengono il loro incarico. Tale decisione - prosegue la nota - è il risultato di profonda valutazione e di diverse interviste che la Commissione Cardinalizia ha compiuto, sempre con il supporto del Consiglio di Sovrintendenza». Ora è possibile un avvicendamento dei cardinali che fanno parte della commissione di vigilanza sullo Ior, ha spiegato padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, spiegando che la decisione di nominare il nuovo presidente è stata presa dalla «vecchia» commissione. «Questo potrà essere oggetto di una comunicazione distinta nei prossimi giorni», ha aggiunto Padre Lombardi. I CAVALIERI DI MALTA E COLOMBO - Von Freyberg è cofondatore e managing director della Dc Advisory Partners, dopo essere stato analista alla Three Cities Research (Bemberg Group) fra Londra e New York. Von Freyberg inoltre è attivo nelle organizzazioni dei pellegrinaggi dei malati a Lourdes. Allo Ior Von Freyberg va a sostituire il vicepresidente vicario Hermann Schmitz (banchiere tedesco di provenienza Deutsche Bank) e ritroverà Carl Anderson: il businessman americano esponente dei Cavalieri di Colombo, ordine non certo in buoni rapporti con quello i Cavalieri di Malta. Redazione Online - Corriere della Sera Economia -
http://www.corriere.it/economia/13_febbraio_15/nuovo-presidente-ior-von-freyberg_2c25e3a8-773f-11e2-a4c3-479aedd6327d.shtml
CAMBIO AL VERTICE: Ior, è Ernst von Freyberg il nuovo presidente. Nomitato l'avvocato d'affari tedesco. Appartiene all'Ordine dei cavalieri di Malta. Presto altre nomine. Il banchiere tedesco Ernest von Freyberg è il nuovo presidente dello Ior. L'indiscrezione che vedeva in pole il belga Bernard de Corte ha perso vigore la mattina del 15 febbraio, quando alcuni media hanno dato per certa la nomina dell'avvocato di 55 anni appartenente ai Cavalieri dell'ordine di Malta. L'ufficilità è arrivata da padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, che ha parlato di «scelta trasparente», presa «senza contrasti» da parte dei cardinali della commissione di vigilanza. PRESTO ALTRE NOMINE. «Gli altri quattro membri del Consiglio di sovrintendenza mantengono il loro incarico e l'attuale presidente ad interim, il tedesco Smith, ritorna a esserene semplice membro», ha spiegato in una nota il Vaticano. «Tale decisione è il risultato di profonda valutazione. Si è trattato di un percorso di alcuni mesi, meticoloso e articolato, che ha permesso di valutare numerosi profili di alto livello professionale e morale». La Santa sede ha fatto sapere anche che il papa «ha seguito da vicino l'intero processo di selezione e di scelta del nuovo presidente» e ha espresso il suo «pieno consenso alla decisione» anche se non «c'era una conoscenza personale» tra Benedetto XVI e Von Freyberg. IN TOTALE 40 CANDIDATI. Padre Lombardi ha spiegato: «È stata utilizzata l'agenzia Spencer & Stuart che ha presentato 40 candidati, una selezione ne ha ridotto il numero prima a sei e poi a una terna. Questi hanno avuto colloqui con la commissione cardinalizia e la mattina del 14 febbraio è stata presentata al board la scelta e poi nel pomeriggio è stata illustrata al pontefice che ha dato il suo consenso». Ora è possibile un avvicendamento dei cardinali che fanno parte della Vigilanza dello Ior. Il direttore della sala stampa vaticana ha sottolineato infatti che la decisione di nominare il nuovo presidente è stata presa dal «vecchia» commissione. «Questo potrà essere oggetto di una comunicazione distinta nei prossimi giorni», ha aggiunto. Il nuovo presidente, fervente cattolico Il barone Von Freyberg, è nato in Germania nel 1958. Sposato, ha studiato legge tra il 1978 e il 1985 a Bonn. È membro attivo del Sovrano militare ordine ospedaliero di san Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta ed è co-presidente dell'associazione per il pellegrinaggio a Lourdes dell'Arcidiocesi di Berlino. È inoltre fondatore e membro del 'Freyberg Stifung' dalla nascita, nel 2009. Si tratta di una Fondazione che supporta le organizzazioni cattoliche in Francia, Germania e Austria e si occupa delle borse di studio degli studenti meritevoli. L'ultima udienza concessa da Papa Benedetto XVI prima della clamorosa rinuncia è stata proprio ai potenti cavalieri maltesi: sabato 9 febbraio in San Pietro, nel nono centenario del privilegio accordato da Papa Pasquale II all'ordine ospedaliero a Gerusalemme. PRESIEDE UN CANTIERE NAVALE. Von Freyberg è anche presidente di un cantiere navale, il Blhom-Vhoss Group di Amburgo. «Non so se fanno navi da guerra o navi in generale. È presidente di un cantiere che costruisce navi in tutto il mondo, poi quello che si mette sulle navi non dipende da chi le fa», ha detto padre Lombardi invitando a «non affrettare valutazioni negative per l’esperienza lavorativa nella cantieristica». «NO COMPLOTTI IN VATICANO». Infine padre Lombardi ha parlato della situazione in Vaticano, escludendo che ci siano battaglie o complotti interni. «In ogni realtà c'è una dinamica che può portare a differenze di opinioni che se ben condotte possono portare a passi in avanti. La diversità di opinioni fa parte della vita. Questo non vuol dire che ci siano battaglie o complotti». Il procedimento Moneyval, invece, «è indipendente dalla nomina dello Ior, continua e c'é tutta una operatività per seguire l'ulteriore adeguamento delle istituzioni, normative e prassi richieste». Venerdì, 15 Febbraio 2013 - Lettera 43
IL PROFILO. Ernst von Freyberg, barone dello Ior. Dopo un papa, un banchiere tedesco. Chi è il nuovo presidente della Banca vaticana. Gotti Tedeschi: «Falsità sul mio ruolo in Mps e Finmeccanica». di Barbara Ciolli - Dopo un papa, anche un blasonato banchiere tedesco. Dentro le segrete mura della Santa Sede, l'analista e avvocato Ernst von Freyberg, laureato in Legge all'Univeristà di Monaco e Bonn, è pronto per l'investitura alla presidenza dell'Istituto per le opere di religione (Ior). Il nuovo banchiere di Dio, scelto «meticolosamente e fuori dalla conoscenze personali dell'ex pontefice» tra una rosa di 40 candidati, come hanno informato dallo Stato pontificio, avrà il compito gravoso di ripulire la banca vaticana dagli scandali finanziari, affiancato dallo svizzero cacciatore di fondi neri René Brülhart. Non sarà facile. Nel maggio scorso il predecessore Ettore Gotti Tedeschi si dimise, cacciato, si scrisse allora, dalle alte sfere proprio perché voleva introdurre regole più severe contro il riciclaggio. Ufficialmente fu sfiduciato dal Consiglio di Sovrintendenza dell'istituto «per non avere svolto funzioni di primaria importanza per il suo ufficio». Ma il banchiere dell'Opus dei confessò di temere per la sua vita. LA POLTRONA DI GOTTI TEDESCHI. Si dice anche che, per gli alti prelati, sia stata una via crucis trovare candidati ambiziosi, di alto profilo e disponibili a sedere sulla spinosa sedia dello Ior. Alla fine, la fumata bianca è arrivata all'indomani delle clamorose dimissioni di papa Benedetto XVI dal soglio pontificio. Il nuovo superbanchiere, di origini sveve, oltre ad avere una carriera finanziaria internazionale alle spalle, milita nel Sovrano ordine militare dei cavalieri di Malta ed è un cattolico di provata fede, frequentatore dell'arcidiocesi di Berlino nonché fervente organizzatore dei pellegrinaggi cristiani a Lourdes. Tra le critiche subito rilevate sul suo curriculum, c'è l'essere diventato, nel 2012, presidente onorario dei cantieri Blohm Voss di Amburgo, costruttori di navi da guerra e civili controllati da ThyssenKrupp. Dopo che la società d'investimento Star Capital, di cui Freyberg era consulente, ne aveva acquisito il ramo civile. Dal castello in Baden Württemberg, il barone della finanza trasloca a Roma. Nato nel 1958, in Germania il barone von Freyberg è noto soprattutto per le battute di caccia nella tenuta del suo castello di Allmendingen, in Baden Württemberg. E per aver fondato nel 1991, e poi diretto, la Daiwa corporate advisory partners (ex Close Brothers ed ex Freyberg Hambros), società paneuropea con 17 sedi e oltre 300 collaboratori, che offre supporto in operazioni di fusioni, acquisizioni, finanziamento del debito e ristrutturazioni di aziende. Dal suo quartier generale di Francoforte, il barone della finanza ha poi allargato il raggio d'azione alla piazza asiatica, inglobando nel suo pacchetto europeo la banca d'investimento giapponese Daiwa Securities, istituto acquisito nel 2009 che ha dato poi il nome a tutto il gruppo. L'intenzione del banchiere tedesco era cavalcare «l'onda asiatica» che, con miliardi di abitanti e un'economia ruggente, «cresce 10 volte più dell'Occidente». Tuttavia, dopo essere stato contattato della società di executive search Spencer & Stuart per la poltrona vacante allo Ior, ha evidentemente cambiato i suoi obiettivi. DAL PRIVATE EQUITY ALLO IOR. Il nuovo presidente, impegnato in passato a smembrare e riassemblare decine di società straniere, dovrà risanare una banca dai mille lati oscuri, con i bilanci noti a un cerchia ristrettissima di cardinali, e minata alle fondamenta dai maggiori scandali finanziari dell'ultimo mezzo secolo: dalla vicenda del Banco Ambrosiano al più recente caso Anemone sulla corruzione nelle grandi opere. Fino alle ultime inchieste sul riciclaggio internazionale. Più difficile sarà capire se von Freyberg avrà davvero la voglia di andare verso il cambiamento, ponendosi come l'anti Marcinkus (l'ex presidente pesantemente coinvolto nello scadalo del crac Ambrosiano) dello Ior. Il suo impegno ai vertici tedeschi dell'Ordine medievale dei cavalieri di Malta lo ascrive come orgogliosamente addentro a un sistema di potere ultra-conservatore ed elitario. Quale è, del resto, quello delle radici secolari e cristiane del suo casato. L'ORDINE MILITARE DI MALTA. L'Opus dei di Gotti Tedeschi non era, d'altra parte, una struttura meno tentacolare e potente dell'Ordine militare che vanta lo status di osservatore permanente alle Nazioni Unite. Smessi gli abiti dei crociati, oggi i cavalieri svolgono opere assistenziali nel mondo, incluso il supporto medico nelle missioni di peace keeping. Nominato a novembre direttore dell'Autorità per l’informazione finanziaria (Aif) della Santa Sede, il 'James Bond' dell'antiriciclaggio Brülhart pareva intenzionato a smuovere le acque. Resta da vedere se il 'maltese' von Freyberg sarà in grado di essere il crociato dello Ior. Venerdì, 15 Febbraio 2013 - Lettera 43

Etica Sempre !

Roberto Jonghi Lavarini, candidato alla camera dei deputati, come indipendente con La Destra di Francesco Storace, nel centro-destra) ha ufficialmente aderito al Codice Etico del Politico promosso dalla Associazione Culturale Etica Sempre, presieduta dalla Dottoressa Gigliola Ibba. "Ho subito aderito alla lodevole iniziativa perchè, da sempre, mi batto contro il cumulo di incarichi e mandati, per rinnovare la Politica, secondo rigorosi criteri di partecipazione, trasparenza e meritocrazia. Vedremo, dopo le elezioni, se tutti i sottoscrittori eletti si impegneranno veramente in tal senso."

La nostra Missione

Noi crediamo che l’etica – intesa come la libertà dell’individuo di perseguire i propri obiettivi nel rispetto e nel bene degli altri – sia la base fondante di un nuovo modello di vita. I nostri fondatori, i nostri soci, i nostri sostenitori sono convinti che solo il comportamento etico potrà consentire:
- alla politica di svolgere il vero ruolo per cui ha ricevuto il mandato dagli elettori: quello di porsi al “servizio del cittadino”, e agire unicamente nel suo interesse;
- al mondo degli affari di contribuire allo sviluppo del Paese, in un ambiente equilibratamente competitivo, senza cercare scorciatoie e connivenze che generano corruzione e distorsioni sociali;
- alle imprese di poter operare sul territorio, con la piena, tempestiva e corretta collaborazione delle istituzioni per conseguire, senza lacci e lacciuoli, i loro obiettivi e quelli dei loro dipendenti;
- alla finanza e alle istituzioni finanziarie di agire, non più e non solo, nell’interesse di pochi, ma soprattutto di quello dei molti che necessitano delle fonti di credito per la loro famiglia, la loro azienda, i lavoratori che da loro dipendono;
- ai cittadini di operare nel rispetto di se stessi, della comunità in cui vivono, dell’ambiente, ma al contempo di non considerarsi più “sudditi”, ma “attori” di un sistema democratico che conferisce loro il diritto di essere adeguatamente rappresentati e di ricevere i servizi da loro finanziati con la tassazione;
- alla comunità tutta di agire nel rispetto della “cosa pubblica” e dell’ambiente per consegnarlo intatto, e se possibile migliorato, alle nuove generazioni.
La nostra azione si pone quindi l’obiettivo di ricreare le fondamenta di questi valori che nel tempo, nel nostro Paese, si sono andati affievolendo o sono stati addirittura calpestati.
CHI SIAMO
I nostri fondatori, i nostri soci, i nostri sostenitori hanno firmato, per far parte della nostra associazione un “codice etico” che li impegna a rispettarne i valori e a lottare per riportarli nel nostro Paese. Pur incoraggiando ciascuno a perseguire le proprie idee politiche anche nell’esercizio del voto, i nostri aderenti si sono impegnati a non iscriversi o ad operare per nessun partito politico. Noi intendiamo costituire/essere un movimento di opinione in cui è bandita ogni discriminazione relativa a credo politico, religioso, nazionalità, sesso e ogni altro ancora, che si pone al solo servizio dei cittadini italiani e stranieri che vivono nel nostro Paese.
COME CONSEGUIREMO LA NOSTRA MISSIONE
Noi intendiamo, con l’apporto volontario di soci, sostenitori e di quanti condividono le nostre idee:
- stigmatizzare i comportamenti non etici delle categorie che operano in modo difforme dai principi etici che abbiamo illustrato;
- diffondere i nostri valori etici, a partire dalle scuole, perché siano formati i cittadini di domani;
- portare assistenza a quanti dalla mancanza di principi etici sono stati penalizzati, come ad esempio gli anziani , i giovani, i lavoratori, le imprese.
IN CHE MODO CI SIAMO/CI STIAMO ORGANIZZANDO
Abbiamo formato un’organizzazione, coordinata dal Presidente, costituita da gruppi di lavoro. A ciascun gruppo, presieduto da un capo-progetto, è affidato il compito di ideare e realizzare le azioni più idonee ad operare nelle aree sopra descritte.
Sono parte integrante della struttura la segreteria organizzativa, il responsabile dei rapporti con il web e i sistemi telematici che supportano e facilitano il dialogo e il collegamento diretto con tutti i nostri interlocutori.
Al Presidente e ai capigruppo si affiancherà un “Comitato di Saggi”, in rappresentanza di tutte le categorie professionali. A loro verrà affidata la cura di diffondere il nostro credo nell’ambito della loro categoria e di assistere i Capigruppo e il Presidente nelle azioni che andremo ad espletare.
QUALI SONO I VALORI CHE CI GUIDERANNO
- Il rispetto del nostro codice etico che abbiamo sottoscritto.
- La competenza, la passione, l’impegno nel progettare e dare esecuzione alle nostre azioni.
- La capacità di monitorare sistematicamente i “fatti”, le notizie che richiedono il nostro intervento e di reagire nel più breve tempo possibile.
- L’esempio e le capacità necessarie alla diffusione di questi valori.
NOI VOGLIAMO RIPORTARE NEL NOSTRO PAESE L’ORGOGLIO DI ESSERE ITALIANI E, NEL TEMPO, DI CONSEGNARE AI NOSTRI FIGLI IL NUOVO MODELLO CHE NOI AVREMO CONTRIBUITO A CREARE.

CODICE ETICO DEL POLITICO

Nel candidarmi alle prossime elezioni solennemente mi impegno a:
  • PROPORMI ED ACCETTARE INCARICHI PER CUI SONO COMPETENTE E AD ESPLETARLI NEL SOLO INTERESSE DEI CITTADINI
  • RINUNCIARE CONTESTUALMENTE AD OGNI ALTRO INCARICO PUBBLICO O PRIVATO
  • DICHIARARE ESPLICITAMENTE L’ESISTENZA O L’INSORGERE DI UN CONFLITTO DI INTERESSI CON L’INCARICO ASSUNTO
  • NON SFRUTTARE A FINI PERSONALI LA POSIZIONE RICOPERTA PER OTTENERE DAZIONI O TRATTAMENTI DI FAVORE ANCHE MARGINALI
  • EVITARE QUALSIASI FORMA DI NEPOTISMO O FAVORITISMO NELL’ASSEGNARE MANDATI E INCARICHI
  • ACCERTARE SENZA OMBRA DI DUBBIO CHE OGNI COMMESSA SIA ASSEGNATA IN MODO TRASPARENTE, IMPARZIALE, CON UN BUON RAPPORTO COSTO/QUALITA’ E MONITORATA NEL SUO SVOLGIMENTO
  • TUTELARE LA DIGNITA’ DELLA PERSONA, IL RISPETTO DELL’AMBIENTE, DEI BENI E DELLE RISORSE DELLA COMUNITÀ
  • MANTENERE UN COMPORTAMENTO PUBBLICO E PRIVATO IN LINEA CON L’ISTITUZIONE CHE RAPPRESENTO
  • NON INTRATTENERE RELAZIONI CON PERSONE E ORGANIZZAZIONI CHE AGISCONO AI CONFINI O FUORI DELLA LEGALITÀ
Mi impegno infine a far mio questo codice, a diffonderlo presso gli ambienti appropriati e ad accettare eventuali verifiche riguardo al mio operato.

mercoledì 13 febbraio 2013

"La Tschaggatta della Loetschental"

Loetschental, nella Svizzera Vallese, è la mitica valle originaria del popolo walser. Nella prima foto, l'abito tradizionale, a seguire le maschere, carnevalesche e religiose, della "Tschaggatta" e del "Treichel", la strega ed il mostro delle montagne, secondo le antichissime leggende alpine. Da notare la impressionante rassomiglianza con le iconografie dello Yeti e del Big Foot.





martedì 12 febbraio 2013

L'Ordine di Malta con il Papa.

Roma, 09/02/2013 - L’incontro questa mattina in San Pietro con Papa Benedetto XVI, al termine della Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, è stato il momento culminante della settimana di celebrazioni per il nono centenario della Bolla di Papa Pasquale II Pie Postulatio Voluntatis (15 febbraio 1113), che ha riconosciuto ufficialmente il Sovrano Ordine di Malta. All’evento hanno partecipato oltre 4.000 membri e volontari dell’Ordine provenienti da ogni parte del mondo, guidati dal Gran Maestro Fra’ Matthew Festing. Presenti il ministro degli Esteri del governo italiano Giulio Terzi di Sant’Agata, in rappresentanza del Presidente della Repubblica, i rappresentanti dei capi di Stato del Principato di Monaco, del Marocco e della Giordania. Presente anche il Commissario Europeo per il Mercato Interno e i Servizi Michel Barnier, oltre a numerose autorità civili, circa 170 tra ambasciatori e rappresentanti diplomatici e una delegazione dell’Ordine di San Giovanni. “Questa importante ricorrenza – ha sottolineato il Santo Padre – riveste uno speciale significato nel contesto dell’Anno della Fede, durante il quale la Chiesa è chiamata a rinnovare la gioia e l’impegno di credere in Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo. Al riguardo, anche voi siete chiamati ad accogliere questo tempo di grazia per approfondire la conoscenza del Signore e per far risplendere la verità e la bellezza della fede, con la testimonianza della vostra vita e del vostro servizio, nell’oggi del nostro tempo”. “Per fede, nel corso dei secoli – ha continuato il Papa – i membri del vostro Ordine si sono prodigati, prima nell’assistenza degli infermi in Gerusalemme e poi nel soccorso dei pellegrini in Terrasanta esposti a gravi pericoli, scrivendo luminose pagine di carità cristiana e di tutela della cristianità. Nel XIX secolo l’Ordine si aprì a nuovi e più ampi spazi di attività in campo assistenziale e a servizio de gli ammalati e dei poveri, ma senza mai rinunciare agli ideali originari, specialmente quello dell’intensa vita spirituale dei singoli membri … Non dovete dimenticare mai le vostre radici, quando il beato Gerardo e i suoi compagni si consacrarono con i voti al servizio dei poveri, e il privilegio Pie postulatio voluntatis sancì la loro vocazione”. “Il vostro Ordine – ha ricordato Benedetto XVI – rispetto ad altre realtà impegnate in ambito internazionale nell’assistenza ai malati, nella solidarietà e nella promozione umana, si distingue per l’ispirazione cristiana che costantemente deve orientare l’impegno sociale dei suoi membri … La vostra preziosa e benefica opera, articolata in vari ambiti e svolta in diverse parti del mondo, concentrata in particolare nel servizio al malato con strutture ospedaliere e sanitarie, non è semplice filantropia, ma espressione efficace e testimonianza viva dell’amore evangelico”. “Cari amici – ha sottolineato il Pontefice – continuate ad operare nella società e nel mondo lungo le strade maestre indicate dal Vangelo: la fede e la carità, per ravvivare la speranza … Tali ideali sono bene espressi nel vostro motto: «Tuitio fidei et Obsequium pauperum». Queste parole ben sintetizzano il carisma del vostro Ordine che, come soggetto di diritto internazionale, non ambisce ad esercitare poteri ed influenze di carattere mondano, ma desidera svolgere in piena libertà la propria missione per il bene integrale dell’uomo, spirito e corpo, guardando sia ai singoli che alla comunità, soprattutto a coloro che più hanno bisogno di speranza e di amore”. Successivamente, rivolgendosi ai membri dell’Ordine, Fra’ Matthew Festing ha rimarcato la missione passata, presente e futura del Sovrano Ordine di Malta: “Abbiamo ricoperto un ruolo importante in innumerevoli eventi storici, spesso drammatici. L’Ordine di Malta è spesso stato costretto ad abbandonare ciò che aveva costruito e ricominciare da capo. Ha affrontato vicissitudini che hanno minacciato la sua stessa esistenza. Ma a distanza di quasi un millennio siamo ancora qui. La missione è sempre la stessa: continuare a sostenere la lotta contro la povertà, la malattia e la sofferenza in ogni continente. È una missione necessaria oggi quanto novecento anni fa per alleviare le fragilità fisiche e spirituali, per promuovere pace e giustizia e per aiutare il nostro prossimo nel bisogno”. Qui di seguito il discorso integrale pronunciato da Benedetto XVI: http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2013/february/documents/hf_ben-xvi_spe_20130209_ordine-malta_it.html

W il Papa !

Noi stiamo con il Pontefice Regnante, Sua Santità Benedetto XVI, Papa della Dottrina e della Cultura. Preghiamo per Lui e per il Suo successore, affinchè, governi la Chiesa nel solco della Tradizione. Roberto Jonghi Lavarini

lunedì 11 febbraio 2013

Cultura è sviluppo.

Roberto Jonghi Lavarini, candidato alla camera dei deputati con LA DESTRA nel centro-destra (nella foto insieme all'amico filosofo, scrittore e giornalista Marcello Veneziani), ha ufficialmente sottoscritto i 5 punti del Manifesto "Cultura e sviluppo" del Sole 24 Ore, elaborato dopo gli Stati Generali della Cultura italiana, tenutisi a Roma: "La cultura è sviluppo e civiltà! Storia, arte, musica, letteratura, filosofia e tradizioni sono la forza della nostra identità nazionale e vanno assolutamente tutelate, sostenute e sviluppate. Senza radici, l'albero muore: la cultura è forza vitale e, per l'Italia, anche fonte primaria di crescita sociale ed economica, turismo e benessere diffuso".
Un manifesto in cinque punti per arrivare a un risultato: creare sviluppo attraverso la cultura. È quello che propone la prima pagina della “Domenica” del Sole 24 Ore di ieri. Non un generico richiamo a una maggiore attenzione verso quella che è diventata un elegante orpello da mettere nel cassetto nei momenti difficili (ricordiamo l’ormai celebre cultura che «non si mette nel panino» coniata da Giulio Tremonti). Bensì un ragionamento coerente e articolato sul perché l’Italia dovrebbe sfruttare il proprio patrimonio artistico come leva per innescare la ripresa, anziché considerarla una spesa da emarginare. «Il manifesto è la posizione ufficiale in merito del Sole 24 Ore -spiega la redazione sul sito internet-, che verrà presentato e discusso dal responsabile della “Domenica” Armando Massarenti, al secondo “Summit Arte e Cultura”, con un ciclo di convegni nella giornata di giovedì 23 febbraio presso l’Auditorium del Sole 24 Ore di Milano (in via Monte Rosa 91)». “Niente cultura, niente sviluppo” è il titolo dell’articolo che compare sull’edizione cartacea, a pagina 25. E i cinque punti sono così composti: 1. Una costituente per la cultura. Il riferimento normativo è l’articolo 9 della Costituzione, che mette insieme ricerca scientifica e tecnica, tutela del paesaggio e patrimonio artistico. Temi che già i padri costituenti vedevano come intrecciati e interdipendenti: cultura e sviluppo. La prima (in senso allargato) come causa del secondo, anch’esso inteso in senso lato, dall’aspetto economico a quello più generale del benessere del Paese. 2. Strategie di lungo periodo. «La cultura e la ricerca innescano l’innovazione, e dunque creano occupazione, producono progresso e sviluppo». Il manifesto paragona l’Italia di oggi a quella del secondo dopoguerra. L’unica differenza è che oggi non si vedono le macerie. Impariamo quindi dalla lezione di allora, quando la politica servì a creare una coscienza di cittadinanza negli italiani. L’azione di governo dev’essere corale in questa direzione, l’iniziativa non va lasciata ai soli ministeri che se ne occupano, per di più vessati da tagli orizzontali che hanno affermato il ruolo marginale che questa classe politica assegna alla cultura. 3 Cooperazione tra i ministeri. Più che ragionare per compartimenti stagni, si caldeggia l’individuazione di obiettivi comuni, da perseguire attraverso la collaborazione tra i diversi dicasteri: quello dei Beni culturali con quello dello Sviluppo economico, del Welfare, dell’Istruzione e della Ricerca, degli Esteri e con la stessa Presidenza del Consiglio. Questo permetterebbe di alzare il tiro dalla scelta limitata e miope tra finanziare, finanziare meno o non finanziare. 4. L’arte a scuola e la cultura scientifica. Va superata la dicotomia tra conoscenze artistiche e scientifiche. Studi cognitivi hanno dimostrato che questa differenza di attitudine nei ragazzi non è reale, e chi eccelle nell’una spesso lo fa anche nell’altra. E per quanto riguarda l’arte occorre andare oltre le sole conoscenze storiche e promuovere anche l’introduzione di pratiche creative durante il percorso di studi. 5. Merito, complementarità pubblico-privato, sgravi ed equità fiscale. Concetti che si spiegano da sé, ma che occorre promuovere maggiormente nella realtà quotidiana. Se non si farà di più per premiare il merito, i nostri giovani continueranno a cercare fortuna all’estero, e non saremo in grado di attrarre nuovi cervelli dall’estero. Per quanto riguarda gli equilibri tra pubblico e privato, troppo spesso nel nostro Paese il secondo entra quando il primo getta la spugna. L’abbandono o l’incapacità dello Stato di occuparsi di beni e siti d’interesse spinge l’ingresso di soggetti privati, che a quel punto entrano in gioco senza attenersi a un progetto condiviso. Al contrario, interventi normativi dovrebbero spingere verso vantaggi fiscali per le imprese che partecipano ad attività di promozione culturale, in un rapporto che stimoli l’ingresso dei privati al fianco dello Stato, non in sua sostituzione.

Forum delle Famiglie.

Roberto Jonghi Lavarini (candidato indipendente alla camera dei deputati, con LA DESTRA di Francesco Storace, nella coalizione di centro-destra): "Con il Forum delle Associazioni Familiari in difesa della Vita, della Legge Naturale, della Famiglia Tradizionale, delle giovani coppie, dei bambini, delle famiglie numerose, degli anziani, delle Scuole Cattoliche, della Dottrina Sociale della Chiesa e della autentica solidarietà".